P R E M E S S A

La Fondazione si identifica, in base alla normativa, come gestore di servizi che si pongono come soluzione di cura e assistenza del disabile 

Le azioni ed i comportamenti più o meno etici di una Fondazione si riferiscono a tutti i cittadini che non ritengono più sufficienti astratte dichiarazioni,ma esigono un impegno costante, che discende da un preciso e puntuale sistema di organizzazione.

L’esigenza di esplicitare con chiarezza i propri diritti e doveri, derivante dalla rilevanza sociale delle attività svolte, crea l’esigenza di soddisfare   ed attese degli Ospiti e di coloro che gravitano intorno alla Fondazione.

 Per tali ragioni il Codice Etico:

• Costituisce uno strumento importante per l’attuazione di politiche di Responsabilità Sociale e fissa le regole di comportamento cui debbono

attenersi i destinatari nel rispetto dei valori e dei Principi Etici enunciati dalle Leggi e dai Regolamenti della Repubblica Italiana.

• Entra a pieno titolo nell’ordinamento dell’ente e rappresenta il complesso dei diritti e dei doveri morali

• Definisce l’ambito delle responsabilità etiche e sociali di tutti gli operatori.

• Introduce modelli organizzativi e comportamentali volti ad impedire ed ostacolare condotte “criminose” o che portino indebiti vantaggi.

La Fondazione per la delicatezza delle interlocuzioni che ha verso la Pubblica Amministrazione, gli Enti Locali e la Committenza privata, deve costruire la sua crescita su una reputazione solida, fedele a valori di onestà e correttezza in ogni processo di lavoro quotidiano. I principi ai quali si deve ispirare l’attività della Fondazione nel realizzare la sua missione sono quelli di una rigorosa osservanza della legge, di una concorrenza leale, di rispetto degli interessi legittimi di tutte le parti interessate e, in particolare, dei beneficiari delle azioni formative e orientative. Pertanto i collaboratori, a qualunque titolo e indipendentemente dalla natura contrattuale del rapporto, nonché i partner, sono tenuti ad adeguare i propri comportamenti alle disposizioni del Codice Etico.

1.1. Cenni storici

Il presente statuto trae origine dalla trasformazione dell’IPAB Manlio Canepa stabilita dal decreto legislativo 4 maggio 2001 n.207 “Riordino del sistema delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza a norma dell’articolo 10della legge 8 novembre 2000 n.308.L’IPAB fu creata con le donazioni che, in seguitoall’esplosione del forte di Falconara del 28 settembre 1922, elargirono l’Associazione Generale fra Commercianti eIndustriali della Spezia e la Commissione Milanese di soccorso alle vittime di Falconara. L’Istituzione prende nome dall’eroico ufficiale di San Terenzo di Lerici caduto nella Grande Guerra. Scopo dell’IPAB era quello dell’Assistenza all’infanzia e al Centro Polivalente disabili di San Terenzo di Lerici.L’IPAB Manlio Canepa, già Amministrata da un Consiglio diAmministrazione composto dal Comune di Lerici, dall’Unione Industriali di La Spezia, dal Collegio dei Ragionieri di La Spezia, si trasforma in Fondazione, con provvedimento adottato dalla deliberazione della Giunta Regionale n.1550 del 5 dicembre 2003. In sede di trasformazione dell’IPAB partecipano, in qualità di 1 fondatori il Comune di Lerici, la Fondazione Cassa diRisparmio della Spezia, l’ASL 5 Spezzino, l’Associazione Genitori dei ragazzi disabili denominata “Pleiadi”. L’ASL 5 spezzino con deliberazione n.552 del 21 luglio 2010 ha deliberato di recedere dalla Fondazione in quanto ritiene di avere assolto all’obiettivo originario di promozione alla partecipazione dei cittadini all’avvio di percorsi di assistenza integrata ai disabili, che l’Azienda sanitaria, per proprio compito istituzionale deve programmare e realizzare, evitando la creazione di possibili incompatibilità future con il ruolo di acquirente di servizi sanitari erogati dalla Fondazione. La Fondazione ha personalità giuridica di diritto privato, opera senza fini di lucro con autonomia statutaria e gestionale e persegue scopi di utilità sociale.

1.2. La Mission

La Fondazione persegue iniziative aventi l’esclusivo obiettivo  del perseguimento di finalità di solidarietà sociale,  relativamente al settore dell’assistenza sociale e socio sanitaria. L’obiettivo della Fondazione è dare risposta ai seguentibisogni: – integrazione sociale e mantenimento nel proprio territorio di vita dei cittadini disabili; – assistenza socio sanitaria e protezione dei disabili;- sostegno a nuclei familiari con persone disabili; – assistenza sociale e socio sanitaria a nuclei familiari non autosufficienti con disabili, per i quali necessitino soluzioni residenziali.

Tale finalità è perseguita attraverso:

a) la promozione e la gestione di servizi socio-sanitari rivolti prevalentemente alla socializzazione delle persone disabili, anche con interventi sostitutivi della famiglia, quali in particolare: case-famiglia (anche per situazioni di emergenza); comunità-alloggio; soluzioni residenziali assistite, nonchè organizzazione di soggiorni vacanze e simili;

b) ogni altro sistema, ipotesi di assistenza o sostituzione della famiglia che l’evoluzione tecnica e normativa consentiranno; – Attività dirette a sostegno e tutela dei minori in stato di bisogno, compreso il sostegno economico diretto con la concessione di sussidi alle famiglie che versano in provate condizioni di disagio socio-economico, i sussidi saranno concessi prima di tutto per far fronte alle spese necessarie al mantenimento dei minori alle scuole dell’obbligo ed alle spese necessarie all’educazione morale ed intellettuale fino alla maggiore età. Gli eventuali utili derivanti dalle attività di cui al presente articolo devono essere integralmente reinvestiti per la realizzazione degli scopi statutari.

1.3. I presupposti normativi

I presupposti normativi citati in merito agli adempimenti  sono:

– Decreto Legislativo 3.7.2017  n. 117 Riforma del terzo settore

– Decreto legislativo 3 agosto 2018 n. 105 Modifiche e integrazioni al decreto legislativo 117/2017

– Delibera del Consiglio Regionale n. 21 del 5/12/2017 Piano socio sanitario regionale 

  Decreto Regione Liguria n. 944/2018 Autorizzazioni al funzionamento delle strutture socio sanitarie

– Legge regionale Liguria  9/2017 Norme di autorizzazione e accreditametne strutture sanitarie e socio sanitarie

Il Decreto Legislativo n. 231 dell’8 giugno 2001, recante “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle

associazioni anche prive di personalità giuridica”, ha introdotto nell’ordinamento giuridico italiano un regime di responsabilità amministrativa diretta a carico degli enti, nei casi in cui persone fisiche che rivestano funzioni di rappresentanza e di amministrazione e direzione, o soggetti sottoposti alla loro vigilanza e controllo commettano determinati reati a vantaggio o nell’interesse degli stessi Enti. L’ampliamento della responsabilità mira a coinvolgere nella punizione di taluni illeciti penali il patrimonio delle società ed, in definitiva, gli interessi economici dei soci, i quali, fino all’entrata in vigore di tale legge, non pativano conseguenze dalla realizzazione dei reati commessi, con vantaggio della società stessa, da amministratori e/o dipendenti. Questa nuova responsabilità sorge soltanto in occasione della realizzazione di determinati tipi di reati, specificatamente indicati della legge, da parte di soggetti legati a vario titolo all’azienda, e solo nell’ipotesi che la condotta illecita sia stata realizzata nell’interesse o a vantaggio di essa.

La responsabilità dell’Ente si aggiunge così a quella della persona fisica che ha commesso materialmente il reato; l’esclusione della responsabilità

dell’ente è prevista qualora dimostri (art. 6 e 7 del suddetto D. Lgs.):

· Di “aver adottato ed efficacemente attuato prima della commissione del fatto modelli di organizzazione e gestione idonei a prevenire il reato”;

· di “vigilare sul funzionamento e sull’osservanza dei modelli di organizzazione e gestione idonei a prevenire il reato”

In particolare, la predisposizione dei modelli previsti dal D. Lgs. 231/2001 deve avvenire c ontestualmente all’adozione di un sistema disciplinare idoneoa sanzionare le violazioni del codice stesso.

. Per altre fattispecie si è ritenuto che l’ipotesi di reato fosse del tutto astratta, ma si è ritenuto comunque corretto, e in linea con il sistema valoriale della Fondazione, richiamare nel presente Codice l’attenzione sulla necessità di adottare in ogni caso una condotta adeguata alla reputazione dell’ente. Infine alcune fattispecie non sono state prese in considerazione in quanto non sussistono gli estremi organizzativi e/o di assetto societario per la commissione di tali reati.

2 . P R I N C I P I G E N E R A L I

2.1 Ambito d’applicazione

Il Codice Etico  è l’insieme dei valori, dei principi, delle linee di comportamento cui devono ispirarsi i membri del C.D.A., la Direzione, i

dipendenti e i collaboratori (di seguito collaboratori), i fornitori, i volontari, i partner e, più in generale tutti i terzi che entrano in rapporto con la Fondazione nell’ambito della propria attività lavorativa e tutti coloro che direttamente o indirettamente, stabilmente o temporaneamente instaurano

relazioni o operano nell’interesse della stessa. Si applica a tutte le attività aziendali poste in essere e costituisce strumento di controllo essenziale ai fini dell’efficacia del Modello Organizzativo.

2.2 Sistema dei valori di base

Il Codice Etico della Fondazione si basa su principi di:

· Rispetto delle norme: la Fondazione persegue obiettivi nel rispetto della Costituzione italiana e delle norme vigenti, con particolare riferimento a quelle in materia di regolamentazione del funzionamento delle strutture residenziali per anziani.

· Onestà: tutti i soggetti impegnati nell’erogazione del servizio si impegnano a porre in essere comportamenti che favoriscano il benessere dell’assistito e lo sviluppo dell’organizzazione Imparzialità: l’organizzazione rifiuta ed esclude ogni discriminazione basata, sul sesso, sullo stato di salute, sulla nazionalità, sulla razza, sulle credenze religiose, su opinioni politiche e stili di vita diversi

· Riservatezza: la Fondazione assicura che le informazioni in proprio possesso siano trattate con riservatezza e per motivi strettamente legati

all’erogazione del servizio.

· Rispetto dell’ambiente: l’organizzazione riconosce l’ambiente come elemento costituente fondamentale per il perseguimento della condizione

di benessere dell’assistito Rispetto della persona: rispettare la persona significa assicurare modalità e livelli di intervento sanitario assistenziali

che si avvicinino il più possibile a criteri qualitativi desiderati dall’assistito stesso.

· Coinvolgimento: il Codice Etico, e le relative modalità relazionali ed operative in esso iscritte assumono l’importante funzione di favorire il

coinvolgimento costruttivo dell’utente, dei suoi familiari e degli operatori.

· Lavoro di squadra: essere e sentirsi parte di un gruppo è un diritto e un dovere per ogni operatoreTutti devono poter partecipare con professionalità alle attività, ai progetti assistenziali ed a quelli organizzativo-produttivi.

· Efficienza: i risultati devono essere perseguiti mediante l’utilizzo ottimale di risorse.

· Trasparenza: la Fondazione si impegna a mantenere la trasparenza e la certezza nell’individuazione di ruoli e destinatari

2.3 Garanti d’attuazione del Codice Etico 

Della completa osservanza ed interpretazione del Codice Etico  è competente l’Organismo di Vigilanza. Il personale potrà segnalare ai propri responsabili diretti o all’Organismo di Vigilanza  eventuali richieste di chiarimento o possibili inosservanze al Codice. A tutte le richieste verrà data una tempestiva risposta senza che vi sia, per chi ha effettuato la segnalazione, alcun rischio di subire qualsiasi forma, anche indiretta, di ritorsione. Relativamente al Codice Etico e di Condotta, l’Organismo di Vigilanza si riunirà ogni qualvolta ritenuto necessario e assicurerà:

· la diffusione del Codice Etico  presso il personale e in generale presso tutti i terzi che entrano in rapporto con l’organizzazione nell’ambito dello sviluppo delle attività dell’ente;

· il supporto nell’interpretazione e attuazione del Codice Etico  nonché il suo aggiornamento;

· la valutazione degli eventuali casi di violazione delle norme, provvedendo nell’ipotesi d’infrazione, all’adozione delle misure opportune, in

collaborazione con le funzioni aziendali competenti, nel rispetto delle leggi, dei regolamenti e dei contratti di lavoro;

· che nessuno possa subire pressioni o ingerenze per aver segnalato comportamenti non conformi al Codice Etico e di Condotta.

2.4 Obblighi per il personale relativamente al Codice Etico 

Ogni collaboratore ha l’obbligo di:

· rappresentare con il proprio comportamento un esempio per i propri colleghi (dipendenti e non, interni ed esterni); promuovere l’osservanza delle norme del Codice Etico ; operare affinché i propri colleghi e collaboratori comprendano che il rispetto delle norme del Codice Etico  costituisce parte essenziale del proprio lavoro.

2.5 Analisi del rischio

Pertanto la valutazione dei rischi mira ad individuare nei processi le sensibilità non solo relative al compimento di illeciti, ma anche a prevenire fenomeni di malcostume che inficino la qualità del servizio. A tal fine si rende necessario:

verificare i processi produttivi della Fondazione; individuare i soggetti chiave per ogni singolo processo; analizzare le procedure e le prassi; individuare le aree di rischio, per verificare in quale settore aziendale sia possibile la realizzazione di inadempienze o scorrettezze; predisporre un sistema di controllo in grado di prevenire i rischi di realizzazione dei predetti.

2.5.1 Processi critici

I fattori che, più di altri, contribuiscono a rendere critico un processo dal punto di vista etico sono:

la natura delle attività professionali in esso condotte; l’intensità dei rapporti interpersonali; la simultaneità di produzione e fruizione del prodotto/servizio da parte dell’Utente;  la discrezionalità di erogazione del servizio.

Le figure chiave e critiche per la prevenzione di illeciti etico-comportamentali sono rappresentate dalle seguenti:

ASA; OSS; Assistenti famigliari; Infermieri; Medici; Educatori; Amministrativi; Direzione.

3 . PRINCIPI RELATIVI ALLE OPERAZIONI, ALLE TRANSAZIONI E ALLE REGISTRAZIONI

Nella gestione delle attività contabili, la Fondazione si impegna attraverso ogni suo collaboratore, ad osservare le regole di corretta, completa e

trasparente contabilizzazione, secondo i criteri ed i principi contabili adottati conformemente alle previsioni di legge.. In particolare questi presupposti trovano applicazione nelle seguenti tipologie di prestazione:

· Prestazioni a tariffa: nelle prestazioni remunerate dalla Pubblica Amministrazione con applicazione di tariffe forfettarie predeterminate, va

assicurata l’erogazione di tutti gli interventi previsti dalle vigenti normative o contenuti in specifiche convenzioni.

 Prestazioni a rendiconto: in caso di prestazioni, o servizi, o ricerche finanziate dalla Pubblica Amministrazione, o da altri Enti, o da privati, sulla base dei costi effettivi occorsi, la previsione del costo complessivo va effettuata sulla base di computi ragionevoli ed attendibili. La rendicontazione va resa sulla base dei costi e degli oneri effettivi occorsi. Agli atti vanno conservati i rendiconti resi alla Pubblica Amministrazione corredati di tutti gli elementi giustificativi. I rendiconti vanno stesi da soggetto diverso rispetto a quello che ha predisposto il preventivo.

· Esposizione e fatturazione delle prestazioni: tutti coloro che, a qualunque titolo, svolgono la loro attività nella Fondazione, si impegnano, nei limiti delle rispettive competenze, così come determinate dal C.C.N.L. di competenza, ad operare per rispettare quanto stabilito in materia dì finanziamento delle attività sociosanitarie, socio-assistenziali.

Il personale è tenuto ad agire con trasparenza verso i membri dell’Organismo di Vigilanza e a prestare a questi la massima collaborazione nello svolgimento delle rispettive attività di verifica e controllo. Ciascun dipendente è tenuto a collaborare affinché i fatti di gestione siano rappresentati correttamente e tempestivamente nella contabilità.

Per ogni operazione è conservata agli atti un’adeguata documentazione di supporto dell’attività svolta, in modo da consentire l’agevole registrazione

contabile nonché la ricostruzione accurata dell’operazione, anche per ridurre la probabilità di errori interpretativi. La volontà della Fondazione è quella di affermare che poteri conferiti e responsabilità attribuite non possano comunque prescindere dal rispetto delle regole di funzionamento

dell’organizzazione, alle quali ognuno si deve uniformare per le parti di propria competenza. In tale contesto si sottolinea che ogni persona che prende parte alle attività della Fondazione può e deve presentare proposte di miglioramento finalizzate a chiarire sempre meglio l’operatività aziendale affinché sempre più si risponda ad un principio generale di trasparenza e correttezza.

4 . G E S T I O N E D E L L E I N F O R M A Z I O N I E D E I D A T I

4.1 Norme generali

Le attività della Fondazione richiedono costantemente l’acquisizione, la conservazione, il trattamento, la comunicazione e la diffusione di dati, documenti ed informazioni attinenti a negoziazioni, procedimenti, operazioni e contratti. Le banche dati della Fondazione possono contenere, inoltre, dati personali protetti dalla normativa a tutela della privacy, dati che non possono essere resi noti all’esterno ed infine dati la cui divulgazione potrebbe produrre danni alla Fondazione.

Tutti i collaboratori interni ed esterni sono tenuti a tutelare la riservatezza delle informazioni apprese in ragione della propria funzione lavorativa e, in

particolare, osservare le clausole di riservatezza richieste dalle controparti. Tutte le informazioni, i dati, appartengono alla Fondazione e devono rimanere strettamente riservate e opportunamente protette e non possono essere utilizzate, comunicate o divulgate, né all’interno, né all’esterno, se non nel rispetto della normativa vigente e delle procedure aziendali.

Ciascun collaboratore dovrà pertanto:

• acquisire e trattare solamente i dati necessari e direttamente connessi alle sue funzioni;

• conservare detti dati in modo tale da impedire a terzi estranei di prenderne conoscenza;

• comunicare e divulgare i dati solo nell’ambito delle procedure prefissate, ovvero previa autorizzazione della persona a ciò delegata;

• assicurarsi che non sussistano vincoli di confidenzialità in virtù di rapporti di qualsiasi natura con terzi.

La gestione delle informazioni e dei documenti non di pubblico dominio deve essere effettuata secondo le procedure applicabili nel rispetto delle normedi legge.

La Fondazione ha adottato e applica i contenuti della normativa in materia di protezione dei dati personali. In particolare si ricorda l’obbligo di custodia e cambio periodico delle autorizzazioni di accesso al sistema informativo aziendale.

5 . R A P P O R T I C O N T E R Z I

I collaboratori sono tenuti nei rapporti con i terzi a un comportamento etico e rispettoso delle leggi, improntato alla massima trasparenza, chiarezza,

correttezza, efficienza, equità. Per questo motivo la Fondazione condanna qualunque pratica criminale possa configurarsi nei confronti delle persone e del patrimonio altrui, vigilando affinché possa essere evitato qualunque tipo di coinvolgimento, per quanto possibile anche quelli involontari e indiretti dell’ente nella commissione di questo tipo di reati. In questo contesto la Fondazione invita tutti i collaboratori a segnalare all’Organismo di Vigilanza o ai propri superiori /referenti aziendali qualunque situazione nei rapporti con i terzi potenzialmente a rischio sotto il profilo della commissione di reati.

Nei rapporti e relazioni commerciali o promozionali, sono proibite pratiche e comportamenti illegali, collusivi, pagamenti illeciti, tentativi di corruzione e

favoritismi. Non sono ammesse sollecitazioni dirette o attraverso terzi, tese a ottenere vantaggi personali per sé o per altri e devono essere evitati conflitti di interesse tra le attività economiche personali e familiari e le mansioni/funzioni/incarichi/progetti espletati all’interno della struttura di appartenenza. L’acquisizione di informazioni relative a terzi che siano di fonte pubblica o privata mediante Enti e/o organizzazioni specializzate, deve essere attuata con mezzi leciti nel rispetto delle leggi vigenti. Ai collaboratori non è consentito di ricevere e utilizzare dati e informazioni riservate comunque ricevute da terzi senza che la Fondazione abbia avuto l’autorizzazione dai terzi stessi per l’utilizzo di tali informazioni. In ogni caso il trattamento dei dati è consentito soltanto nell’ambito dei limiti stabiliti dalle istruzioni ricevute per il proprio ruolo di incaricato.

Nell’ambito dell’esecuzione delle attività ogni collaboratore, a qualsiasi livello e per le parti di propria competenza, deve garantire la corretta

rendicontazione delle attività svolte sia direttamente sia attraverso fornitori e/o altri collaboratori da lui coordinati. 

Qualunque tentativo di violazione o di istigazione alla violazione delle sopraccitate disposizioni deve essere immediatamente riferita al proprio referente aziendale o direttamente all’Organismo di Vigilanza. La Fondazione non tollera alcun tipo di corruzione nei confronti di pubblici ufficiali, o qualsivoglia altra parte connessa o collegata con dipendenti pubblici, in qualsiasi forma o modo. La Fondazione intende improntare i rapporti con le altre società ed enti al rispetto delle regole di concorrenza e di mercato, secondo correttezza e buona fede.

5.1 Rapporti con i fornitori di prodotti e servizi

Nei rapporti con i fornitori di prodotti e servizi (di seguito genericamente indicati come “fornitori”) devono essere osservate le procedure interne per la selezione, la qualificazione e la gestione dei rapporti. La Fondazione si ispira nei rapporti con i fornitori ai principi di correttezza e buona fede nonché al rispetto delle regole sulla concorrenza e sul mercato. In tale contesto i collaboratori, a qualsiasi titolo addetti alle relazioni con i fornitori, devono operare nell’osservanza di requisiti predefiniti e valutati in termini oggettivi, imparziali e trasparenti, evitando qualunque logica motivata da favoritismi o dettata dalla certezza o dalla speranza di ottenere vantaggi, anche con riferimento a situazioni estranee al rapporto di fornitura, per sé o per la Fondazione.

I collaboratori devono evitare qualunque situazione di conflitto di interessi, anche potenziale, con riguardo a fornitori segnalando al proprio referente o

all’Organismo di Vigilanza l’esistenza o l’insorgenza di tali situazioni.. Nella scelta dei fornitori non sono ammesse o accettate pressioni indebite, tali da

favorire un soggetto piuttosto che un altro.

L’attivazione di una fornitura deve essere sempre preceduta da una attenta valutazione del mercato, con l’eventuale conseguente acquisizione di più offerte.

Non sono ammesse forme contrattuali che possano in qualche modo rappresentare caratteri elusivi nei confronti delle norme giuslavoristiche.

Nei rapporti con i fornitori non è ammesso dare o ricevere sotto alcuna forma, diretta o indiretta, offerte di denaro o regalie tendenti ad ottenere

vantaggi reali o apparenti di varia natura (es. economici, favori, raccomandazioni). In ogni caso, atti di cortesia commerciale non devono mai essere compiuti in circostanze tali da poter dare origine a sospetti di illiceità e compromettere l’immagine aziendale.

5.2 Rapporti con gli Ospiti, gli Utenti ed i Familiari

La Fondazione esige dai collaboratori e, in generale, dai destinatari del Codice Etico e da coloro che operano a diverso titolo in nome e per conto della Fondazione, che ogni rapporto e contatto con e tra tali soggetti sia improntato a onestà, correttezza professionale e trasparenza.

Nel rispetto delle normative vigenti e dei principi etici generali enunciati in precedenza, la Fondazione persegue l’attenzione ai bisogni degli Ospiti e

degli Utenti, garantisce adeguati standard di qualità delle attività e delle prestazioni offerte e si impegna a rispettare, lungo tutti i processi organizzativi di “Servizio alla persona”, le regole seguenti:

· Centralità della relazione e dell’ascolto: si impegna a promuovere un rapporto con gli Ospiti, gli Utenti ed i loro Familiari fondato sulla relazione

diretta e sull’ascolto del bisogno;

· Rispetto dei valori individuali: si impegna a rispettare l’individualità di ogni persona, riconoscendone i bisogni e realizzando gli interventi ad essi adeguati, con riferimento a tutti i parametri della sua qualità di vita;

· Equità delle prestazioni e delle condizioni: si impegna a:

· assicurare il diritto a ricevere prestazioni appropriate ed un comportamento rispettoso, cortese e professionale nel rispetto della dignità umana, dei valori culturali e delle convinzioni etiche e religiose, del genere, degli orientamenti sessuali, dell’etnia, della nazionalità, dell’appartenenza politica, dell’età e delle condizioni di salute, escludendo ingiustificate disparità di trattamento;

· garantire l’uniformità delle condizioni economiche applicate a tutti gli Ospiti e gli Utenti, escludendo l’applicazione di un migliore trattamento per ragioni legate a personalismi e clientelismi;

· Informazione: si impegna a garantire agli aventi diritto un’informazione completa, veritiera e chiara sia sulle modalità di accesso al servizio, sia

sullo stato psico-fisico degli Ospiti e degli Utenti, ed a fornire queste informazioni con un linguaggio comprensibile e adeguato alle  conoscenze degli interlocutori;

· Qualità del servizio: si impegna ad analizzare periodicamente la soddisfazione degli Ospiti e degli Utenti, a monitorare la qualità del servizio ed a gestire i reclami in modo oggettivo e trasparente;

· Diritto di inoltrare reclami: si impegna a garantire la possibilità di presentare osservazioni e reclami da parte degli Ospiti, degli Utenti, dei Familiari e degli altri “portatori di interesse”, garantendo tempi e modalità di risposta adeguati.

In aggiunta, si evidenzia che l’attività dell’ente e dei suoi Operatori non potrà mai esplicarsi in pratiche di mutilazione, né in condizioni che favoriscano la segregazione e la condizione di dipendenza fisica o morale della persona assistita.

La Fondazione persegue l’obiettivo di soddisfare i propri utenti fornendo loro servizi competitivi e di qualità a condizioni e prezzi congrui, nel pieno

rispetto delle norme e dei regolamenti applicabili nel mercato in cui opera. In dettaglio, gli elevati standard di prestazioni sono assicurati anche attraverso il monitoraggio della qualità volta alla costumer satisfation attraverso:

la rilevazione dell’indice di soddisfazione degli ospiti e dei familiari relativamente a regolarità, puntualità, affidabilità, sicurezza, diffusione delle

informazioni e cortesia del personale; la rilevazione costante delle aspettative degli ospiti; investimenti nella qualità dei servizi; la cura dell’immagine della Fondazione.

5.3 Rapporti con le associazioni di volontariato

E’ cura della Fondazione improntare i rapporti con le Associazioni di volontariato e i volontari con correttezza e trasparenza. E’ buona prassi che, periodicamente, i volontari siano coinvolti in percorsi informativi-formativi riguardanti gli obiettivi aziendali, gli aspetti igienico-sanitario-assistenziali, la sicurezza/anti incendio e la privacy.

5.4 Rapporto con la Pubblica Amministrazione

La Fondazione adotta nelle relazioni con la Pubblica Amministrazione e con gli Enti Locali la più rigorosa osservanza delle normative comunitarie,

nazionali e aziendali applicabili. Nei rapporti con tali soggetti, è severamente vietato cercare di influenzare impropriamente le decisioni dell’Istituzione interessata, al fine di ottenere il compimento di atti non conformi o contrari ai doveri di ufficio, in particolare offrendo o promettendo, direttamente o indirettamente, doni, favori, denaro o utilità di qualunque genere. In ogni caso atti di cortesia commerciale non devono mai essere compiuti in circostanze tali da poter dare origine a sospetti di illiceità e compromettere l’immagine aziendale. Il collaboratore che dovesse ricevere indicazioni da chiunque di operare in tal senso è tenuto a darne immediata comunicazione al proprio referente o all’Organismo di Vigilanza.

I rapporti con le Istituzioni, la gestione di trattative, l’assunzione di impegni e l’esecuzione di rapporti, di qualsiasi genere con la Pubblica Amministrazione e gli Enti Locali necessari per lo sviluppo delle attività della Fondazione, sono riservati esclusivamente alle funzioni aziendali a ciò delegate. Pertanto qualunque rapporto si attivi tra un collaboratore e persone facenti parte della Pubblica Amministrazione/Enti Locali, riconducibile ad ambiti di interesse della Fondazione, deve essere segnalato dall’interessato alla Direzione che, valutata la correttezza di tale rapporto nel contesto delle specifiche mansioni/progetto, ne mantiene evidenza.

Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione adotta modalità di indirizzo e di programmazione dell’attività coerenti con i piani sociosanitari della Regione Liguria e con le indicazioni dell’ASL 5  secondo i principi e la prassi della migliore azione amministrativa. L’ente avrà cura di definire e controllare:

il raggiungimento degli obiettivi di qualità fissati dalla Regione Liguria; l’appropriatezza dell’assistenza socio sanitaria;

 il perseguimento degli obiettivi previsti per l’accreditamento istituzionale.

5.5 Rapporti con organizzazioni politiche e sindacali : la Fondazione non eroga contributi diretti o indiretti sotto qualsiasi forma a partiti politici, movimenti, organizzazioni politiche e sindacali.

5.6 Comunicazioni e informazioni societarie

La Fondazione riconosce il ruolo primario di una comunicazione chiara ed efficace nelle relazioni esterne ed interne. In particolare si ricorda che è fatto divieto di divulgare qualunque informazione che possa in qualche modo avvantaggiare soggetti a discapito di altri. Analogamente non devono essere divulgate informazioni che possano in qualche modo incidere sulla reputazione di soggetti esterni.

Le persone incaricate di divulgare al pubblico informazioni sotto forma di discorsi, partecipazioni a convegni, pubblicazioni o qualsiasi altra forma di

presentazione, devono attenersi alle disposizioni della Direzione Generale, ottenendone la preventiva autorizzazione. Le comunicazioni devono essere

veritiere, chiare, trasparenti, non ambigue o strumentali I collaboratori sono tenuti a non fornire informazioni societarie a organi di comunicazione di massa senza esserne stati specificamente e previamente autorizzati dal CDA

5.7 Regali : fatto salvo quanto già specificato relativamente ai rapporti con clienti e fornitori, si precisa ulteriormente che i collaboratori della Fondazione non possono in generale, direttamente o indirettamente, dare o ricevere regali di natura materiale o immateriale, offrire o accettare denaro. Sono consentiti atti di cortesia commerciale come omaggi o doni di modico valore, di carattere puramente simbolico o personalizzati e comunque tali da non compromettere l’integrità o la reputazione di una delle parti. In ogni caso la decisione in merito all’opportunità e all’entità di omaggi, doni, ecc. spetta esclusivamente al Presidente.

6 . R A P P O R T I I N T E R N I

6.1 Dignità e rispetto

La Fondazione intende rispettare le disposizioni nazionali e internazionali in materia di occupazione ed è contraria ad ogni forma di lavoro irregolare.

La Fondazione contrasta e respinge, tanto in fase di selezione e assunzione del personale, quanto nella gestione del rapporto di lavoro, qualunque forma di discriminazione fondata sul sesso, sulla religione, sull’età, sulla razza, sulla condizione sociale, sulla nazionalità, garantendo pari opportunità eattivandosi al fine della rimozione di eventuali ostacoli alla effettiva realizzazione di tale situazione.

La Fondazione si impegna a tutelare l’integrità psico-fisica di dipendenti e collaboratori, nel rispetto della loro personalità. Per questo motivo la Fondazione esige che nelle relazioni di lavoro non venga dato luogo a molestie, intendendo come tali anche la creazione di un ambiente di lavoro

intimidatorio, ostile o di isolamento nei confronti dei singoli o di gruppi di persone. A tal fine la Fondazione previene, per quanto possibile, e comunque persegue il mobbing e le molestie personali di ogni tipo, comprese quelle sessuali. E’ politica della Fondazione promuovere un clima interno in cui ognuno interagisca con gli altri colleghi onestamente, con dignità e rispetto reciproco. Pertanto i collaboratori sono tenuti a porre in essere una condotta costantemente rispettosa dei diritti e della personalità dei colleghi e dei terzi in generale. Non ultimo, l’eticità del rapporto con i dipendenti è ricercata  anche attraverso la predisposizione di un ambiente di lavoro ottimale e mediante una permanente azione di prevenzione degli infortuni.

I responsabili sono tenuti a esercitare il proprio ruolo con correttezza e imparzialità e sono tenuti ad adottare un comportamento di esemplare osservanza delle normative aziendali e del presente Codice Etico e di Condotta anche al fine di stimolare lo spirito di emulazione nei propri collaboratori diretti.

I collaboratori sono tenuti a segnalare all’Organismo di Vigilanza, direttamente o attraverso il proprio referente interno, ogni violazione del Codice Etico da parte di colleghi, collaboratori, consulenti, clienti e fornitori. La Fondazione considererà sanzionabile qualunque segnalazione

infondata effettuata in malafede.

6.2 Formazione

La Fondazione pone la massima attenzione nella valorizzazione delle competenze professionali dei collaboratori attraverso la realizzazione di iniziative formative, finalizzate all’apprendimento degli elementi essenziali della professionalità e dell’aggiornamento delle competenze acquisite.

6.3 Assunzioni

Ai collaboratori viene fatto divieto di accettare o sollecitare promesse o versamenti di denaro o beni o benefici, pressioni o prestazioni di qualsiasi tipo che possano essere finalizzati a promuovere l’associazione o l’assunzione come dipendente di un qualsiasi soggetto (o anche la semplice stipula di un incarico) o il suo trasferimento o la sua promozione. La presente disposizione è applicata anche nei confronti dei contratti di collaborazione o di contratti di consulenza. 

I collaboratori sono tenuti a svolgere le proprie mansioni in modo responsabile, onesto, diligente, in conformità con le politiche aziendali, le procedure e le direttive stabilite

6.4 Salute, sicurezza dei lavoratori e tutela ambientale

La Fondazione si impegna a gestire le proprie attività nel pieno rispetto della normativa vigente in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro. La

Fondazione non accetta alcun compromesso nel campo della tutela della salute e della sicurezza dei propri collaboratori sul posto di lavoro. Ciascun

collaboratore non deve esporre gli altri (interni o esterni) a rischi inutili che possano provocare danni alla loro salute o incolumità fisica.

La Fondazione nello svolgere la propria attività tiene altresì conto della normativa nazionale in materia ambientale al fine di non inquinare; ottimizzare costantemente l’impiego delle risorse; 

promuovere l’utilizzo di prodotti sempre più compatibili con l’ambiente.

6.5 Tutela del patrimonio aziendale

Il patrimonio aziendale della Fondazione è costituito dai beni fisici materiali, quali ad esempio: immobili, autoveicoli, mobili d’arredo, computer, stampanti, attrezzature, nonché da beni immateriali quali, ad esempio, informazioni riservate, software e know-how specifico di settore. La protezione e conservazione di questi beni costituisce un valore fondamentale per la salvaguardia degli interessi societari. Ognuno deve sentirsi responsabile dei beni aziendali che gli sono stati affidati in quanto strumentali all’attività svolta.

E’ cura di ogni collaboratore nell’espletamento delle proprie attività aziendali, non solo proteggere tali beni, ma impedirne l’uso fraudolento o improprio.

L’utilizzo di questi beni da parte dei collaboratori deve essere pertanto funzionale allo svolgimento delle attività aziendali.

7 . C O N F L I T T O D I I N T E R E S S I

7.1 Principi generali

La Fondazione intende improntare i rapporti con i propri interlocutori alla massima fiducia e lealtà. La Fondazione intende aderire ai più elevati standard etici nella conduzione delle sue attività. E’ quindi doveroso che ciascuno eviti situazioni di conflitti di interesse o altre situazioni che possano essere dannose o disdicevoli per la Fondazione.

7.2 Rapporti di parentela

Chiunque tra i collaboratori abbia rapporti di parentela anche solo potenzialmente in conflitto con il proprio ruolo, è tenuto a segnalarlo tempestivamente all’Organismo di Vigilanza 

7.3 Attività lavorativa esterna

I collaboratori devono evitare tutte quelle attività che siano in conflitto di interesse con la Fondazione, con particolare riferimento a interessi personali o familiari che potrebbero influenzare l’indipendenza nell’espletare le attività loro assegnate. Tutti i soggetti che operano in nome e nell’interesse della Fondazione, che si trovano ad avere un interesse attualmente o potenzialmente in conflitto con quello della Fondazione, devono astenersi dal porre in essere ogni atto in merito e segnalare la sussistenza del conflitto al diretto superiore, affinché compia le opportune valutazioni, quali, ad esempio, indicare altro dipendente o collaboratore che non si trovi nella stessa situazione. E’ pertanto fatto obbligo a tali soggetti di segnalare situazioni di conflitto di interesse, anche solo potenziale, informando l’Organismo di Vigilanza e la Direzione.

7.4 Uso del tempo e dei beni aziendali

Il personale non può svolgere, durante il proprio orario lavorativo, altre attività non congruenti con le proprie mansioni e responsabilità organizzative.

L’utilizzo dei beni aziendali, quali ad esempio locali, attrezzature, informazioni riservate della Fondazione non sono consentiti per l’uso e interesse personale di qualunque genere.

8 . VIOLAZIONI E SANZIONI

I collaboratori devono riferire prontamente ai loro referenti interni ogni circostanza che comporti o che sembri comportare, una deviazione dalle norme di comportamento riportate nel presente codice e/o  una violazione alle procedure /istruzioni operative aziendali in essere. I referenti hanno a loro volta il dovere di informare tempestivametne l’organo di vigilanza delle notizie di cui sono venuti a conoscenza. :

Qualora, per giustificato motivo o per opportunità, sia ritenuto sconsigliabile conferire con il proprio referente diretto, il collaboratore dovrà comunicare direttamente con l’Organismo di Vigilanza. Omettere o non riferire tali circostanze costituisce una violazione del presente Codice Etico.

Le segnalazioni sono trattate con la massima riservatezza e tutte le violazioni riferite diventano immediatamente oggetto di indagine. I collaboratori sono tenuti a cooperare senza riserve alle fasi istruttorie e a fornire tutte le informazioni in loro possesso riguardanti tali violazioni, indipendentemente dal fatto che le stesse siano considerate rilevanti. La mancata cooperazione, o la cooperazione solo parziale con le attività di istruttoria costituisce una violazione del presente Codice Etico..

La Fondazione nei casi accertati e verificati di dolo, furto, omissioni, falsificazioni, alterazioni, utilizzo improprio di informazioni riservate, appropriazione indebita di beni fisici e immateriali del patrimonio aziendale, provvederà ad applicare le sanzioni disciplinari necessarie ed eventualmente, secondo la gravità delle infrazioni commesse, a dare corso ad azioni legali nei confronti delle persone coinvolte.

Qualsiasi violazione delle disposizioni del Codice Etico  e delle procedure aziendali verrà trattata con fermezza con la conseguente adozione di adeguate misure sanzionatorie coerentemente con quanto previsto dai contratti nazionali di lavoro..

9 . ENTRATA IN VIGORE 

Il presente Codice Etico e di Condotta entra in vigore a partire dalla sua approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione Ogni variazione o integrazione successiva è approvata dal Consiglio di Amministrazione.